Riassunto dell'argomento:

Il Bacino Mediterraneo ospita un’incredibile varietà di specie ed habitat. La scomparsa di habitat, la proliferazione di specie invasive, lo sfruttamento eccessivo, l’inquinamento, il turismo e altre attività antropogeniche sono le principali cause di perdita di biodiversità nel Bacino Mediterraneo. In questa sezione vengono esposti alcuni problemi ambientali essenziali legati alla riduzione della biodiversità.

Principali concetti trattati:

  • Specie endemiche
  • Specie aliene

Competenze trasversali acquisite:

  • Comunicare oralmente e scrivere nella lingua madre e in lingua straniera
  • Gestire le informazioni
  • Sapersi organizzare e pianificare
  • Favorire lo sviluppo di ragionamenti critici e costruttivi
  • Favorire l’uso di tecnologie informatiche/digitali

Definizione delle nozioni chiave:

Ecosistema:

Una comunità di organismi viventi in congiunzione con le componenti non viventi del loro ambiente, che interagiscono come un sistema.

Biodiversità:

Rappresenta il numero, la varietà e la variabilità degli organismi viventi. Include la diversità interna a una specie (diversità genetica), tra specie (diversità di specie) e tra ecosistemi (diversità tra ecosistemi).

Specie endemiche:

Qualsiasi specie il cui range di proliferazione è ristretto ad un’area geografica limitata.

Specie aliene:

Qualsiasi esemplare vivo di specie, sottospecie o categoria tassonomica inferiore di animale, pianta, fungo o micro-organismo introdotto al di fuori del suo range di proliferazione naturale; nella definizione sono inclusi anche qualsiasi parte, gamete, seme, uovo di tale specie, così come qualsiasi ibrido, varietà o prole che possa sopravvivere ed eventualmente riprodursi (EU 1143/2014).

Introduzione dell'argomento:

Il Mediterraneo è un mare semi racchiuso a cavallo tra Europa, Africa ed Asia, rappresentante solo lo 0.82% della superficie oceanica mondiale. La sua storia geologica e umana ha conferito alla regione mediterranea in termini di biodiversità, ma anche di diversità sociale, culturale e politica.

La regione mediterranea è considerata uno dei principali hotspot al mondo dove la biodiversità è eccezionale.

Il Bacino Mediterraneo si colloca al terzo posto per ricchezza di biodiversità di piante (25.000 specie), ed è una delle più importanti aree della terra per piante endemiche. Il Mar Mediterraneo, sebbene rappresenti una piccola parte degli oceani, è abitato da un insolitamente ricco e variegato patrimonio biologico. È una delle maggiori riserve di biodiversità costale e marina, con il 28% di specie endemiche e il 7.5% della fauna marina mondiale e il 18% di flora. Circa un terzo della fauna mediterranea è endemica.

Ospita approssimativamente 17.000 specie, che rappresentano tra il 4 e il 18% della biodiversità marina mondiale, e include gruppi tassonomici tipici delle aree temperate, subtropicali, atlantica, indo-pacifica e specie cosmopolite. Molte di queste specie sono rare e/o minacciate e sono globalmente o regionalmente classificate dall’International Union for Conservation of Nature (IUCN) come specie a rischio.

Sfortunatamente, il Mediterraneo è tra le aree marine più a rischio, a causa di differente pressioni antropogeniche su svariati ecosistemi marini e costali. Le attività umane, la sovrappopolazione, l’urbanizzazione costiera, la litoralizzazione, il commercio, l’inquinamento, l’espansione incontrollata del turismo, e l’insostenibilità dei modelli di consumo, sono fondamentalmente e irreversibilmente responsabili per il calo della biodiversità e la riduzione degli ecosistemi nella regione mediterranea. Inoltre, il danno o la perdita di habitat, il cambiamento climatico (riscaldamento, acidificazione e innalzamento del livello dei mari), sovra-sfruttamento (pesca intensiva), scarsità di acqua fresca, introduzione dolosa o indiretta di specie invasive (chiamate anche specie aliene), hanno largamente contribuito alla riduzione, al degrado e alla perdita di biodiversità.

Per permettere agli studenti di comprendere il valore della biodiversità del Bacino Mediterraneo e quanto è importante che sia conservata, verranno presentati di seguito una serie di tematiche. Queste tematiche vertono sulle importanti specie mediterranee endemiche e sui rischi che corrono, oltre che su altri problemi che minano la conservazione della biodiversità.

Lo studente acquisirà la capacità di comunicare efficacemente riguardo alle tematiche della biodiversità quali:

Qual è lo stato della biodiversità nel Bacino Mediterraneo?
(Gli studenti avranno la possibilità di esplorare lo stato della biodiversità nel Mediterraneo e perché la biodiversità è minacciata. Apprendendo le cause e le conseguenze della perdita di biodiversità, gli studenti potranno partecipare alla preservazione della biodiversità in futuro)

Come possiamo proteggere la biodiversità nella regione mediterranea?
Gli studenti acquisiranno la capacità di identificare modi per assicurati che la biodiversità venga adeguatamente preservata per le generazioni future. Gli studenti dovrebbero inoltre capire che l’integrità ecologica, l’equità sociale, e la prosperità economica sono connesse e sono componenti importanti di una società sostenibile.

Problemi di sviluppo sostenibile identificati in questo argomento:

In accordo con l’obbiettivo per lo sviluppo sostenibile (SDG - sustainable development goal) e 15:
“Life on Land” e all’SDG 14: “Life below water”, la preservazione della biodiversità e l’uso sostenibile dei benefici dell’ecosistema sono essenziali per assicurare la sopravvivenza del nostro pianeta, il benessere di tutte le creature viventi, compresa la nostra stessa specie. I concetti in questa sezione aiutano gli studenti a investigare su come la biodiversità influenza le loro vite e supporta la vita sulla terra. Capire l’importanza della biodiversità aumenta la consapevolezza degli studenti di come e perché le azioni delle persone possono influenzare la biodiversità e perché è importante proteggere, mantenere e (se possibile) ripristinare la biodiversità.

I problemi affrontati dalla tematica proposta sono elencati di seguito:

  • Le specie marine endemiche o keystone (inglese per “chiave di volta”) e le minacce che esse affrontano (praterie di poseidonia, coralli, squali bianchi, tonno rosso, tartarughe marine, la foca monaca mediterranea, i cetacei, etc.);
  • Specie aliene (l’alga verde Caulerpa taxifolia, le specie di pesce Siganus rivulatus e Siganus luridus, piccoli mitili (quest’ultimo unica specie marina di Union Concern) etc.);
  • Le terre umide Mediterranee;
  • Le Aree Marine Protette (MPAs);
  • L’inquinamento.

1. Specie endemiche e/o carismatiche nel Mediterraneo

Tra gli animali, i pesci d’acqua dolce (circa 400 specie) e gli anfibi (108 specie) hanno il più alto tasso di endemismo con 253 specie (63%) e 76 specie (7’%) ciascuno. I rettili (349 specie), incluse due tartarughe marine, hanno un tasso del 48% (168 specie) di endemismo con un’alta porzione di lucertole (65%) e serpenti (30%). I mammiferi comprendono 297 specie, il 30% delle quali sono terrestri, ivi compreso un gran numero di roditori, toporagni, talpe e ricci. Considerando l’ambiente marino, vi è un alto tasso di endemismo nonché molte specie emblematiche o carismatiche di interesse conservazionista, come tartarughe, cetacei e la minacciata foca monaca mediterranea (Monachus monachus). Esistono numerosi habitat unici e in pericolo, tra cui le praterie erbose dell’endemica Posidonia oceanica, terrazze di vermetidi costruite dall’endemico gasteropode Dendropoma petraeum, assemblaggi coralligeni, e habitat del mare profondo e pelagici che ospitano specie ed ecosistemi unici. L’aviofauna include circa 600 specie con circa 500 specie di uccelli noti per essere permanenti o allevate nei paesi limitrofi il Mediterraneo. Gli ecosistemi costali sono ricchi di habitat delicati.

Menzione ulteriore verrà fatta ad alcune importanti specie, quali:

  • Le tartarughe marine Caretta caretta e Chelonia mydas;
  • Il grande squalo bianco;
  • La fauna relativa ai cetacei;
  • Le praterie erbose (Posidonia oceanica);
  • La foca monaca (Monachus monachus).

2. Specie aliene

L’introduzione di specie non native in un ecosistema può minacciare le forme di vita endemiche (sia nel ruolo di predatori che in quello di competitori per le risorse) e impattare i benefici dati dall’ecosistema nonché la salute umana (con effetti piuttosto rilevanti sull’economia mediterranea).

Per specie aliene si considerano piante, animali, funghi e microrganismi che sono stati trasportati inavvertitamente o di proposito attraverso le naturali barriere ecologiche è si sono stabiliti in aree al di fuori del loro territorio naturale. Le specie aliene possono creare problemi seri per le specie native, diffondendosi rapidamente nell’ambiente naturale, interagendo con le specie native e minacciando i bioti e gli ecosistemi nativi. Sono state identificate più di 985 specie nel Mar Mediterraneo. Esistono vari percorsi di introduzione. Il più importante è il canale di Suez, responsabile per l’introduzione di oltre 420 specie lessepsiane. La maggior parte di queste specie sono attualmente presenti nel Mediterraneo orientale e alcune stanno gradualmente espandendosi verso ovest. Il secondo canale di introduzione sono le imbarcazioni, responsabili per l’introduzione di 300 specie sparse in tutto il mediterraneo, specialmente nei pressi dei porti. L’acquacoltura è responsabile per l’introduzione d 64 specie, principalmente localizzate in due aree ricche di strutture per l’acquacoltura: la laguna di Thau (Golfo del Leone, Francia); e la laguna di Venezia (Mar Adriatico settentrionale, Italia). Ultimo ma non per importanza, dato che il numero di specie sta aumentando drasticamente, è il rilascio da acquario, incluse le specie che vengono deliberatamente rilasciate nell’ambiente naturale dai possessori di acquario.

Alcune specie aliene indicative sono le seguenti:

  • Alga killer (Caulerpa taxifolia);
  • Pesce flauto (Fistularia commersonii);
  • Pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus);
  • Pesce scorpione (Pterois miles);
  • Pesce armato rosso (Sargocentron rubrum);
  • Medusa nomade (Rhopilema nomadica);
  • Mitile indo-pacifico (Brachidontes pharaonis);
  • Pesce gatto dei coralli (Plotosus lineatus), quest’ultima unica specie aliena marina di EU Concern

3. Le terre umide mediterranee

Le terre umide mediterranee includono una larga varietà di habitat naturali come delta fluviali, laghi salmastri e salati, paludi, fiumi permanenti e intermittenti, foreste attraversate da fiumi e quindi allagabili, così come saline e bacini ostruiti.
Le terre umide naturali o originate da attività umana si stima ricoprano negli stati mediterraneo circa 0.15-0.22 milioni di km2, circa l’1,1-1,5% delle aree umide globali. Quasi un quarto (circa il 23%) delle terre umide mediterranee sono attualmente causate da attività umane (campi di riso, bacini artificiali, saline e oasi) - una percentuale molto più alto della media globale che si attesta attorno al 12%. Le maggiori aree umide si trovano in Egitto, Francia, Turchia e Algeria, costituenti insieme circa due terzi dell’area umida mediterranea totale. Data la natura arida o semi-arida del Bacino Mediterraneo, le percentuali di superficie nazionale media occupata da terre umide sono in genere piuttosto basse, oscillando tra l’8% in Tunisia fino a meno dell’1% in otto stati, principalmente mediorientali e nordafricani. Comunque, tutte queste terre umide sono di grande importanza per la vivibilità delle persone e per il mantenimento di diversità biologica.

Le aree umide mediterranee versano in cattive condizioni e sono minacciate. L’ultimo secolo ha visto la perdita di oltre metà delle terre umide, che hanno perso di conseguenza parte delle loro funzioni e del loro valore. La perdita di terre umide nella regione mediterranea influenzerà pesci d’acqua dolce endemici, anfibi, mammiferi e rettili. Anche se sono stato compiuti molti tentativi di invertire questo andamento, la perdita e il degrado delle aree umide non si è ancora fermata.

Le terre umide nel Bacino Mediterraneo forniscono molti benefici alla popolazione i termini di benessere.
Le persone si procacciano direttamente piante e animali tipici delle terre umide tramite la pesca e la caccia, e usano le terre umide per i pascoli. Le terre umide nelle regioni che diventano progressivamente più secche, come il Mediterraneo, sono particolarmente cruciali per la gestione sostenibile di risorse idriche, in termini sia di qualità che di quantità. Aiutano a fornire e purificare l’acqua su cui le popolazioni dipendono per bere, produrre energia, irrigare in ambito agricolo.

Le terre umide mediterranee, in particolare quelle litorali, sono importanti nel contribuire a mitigare il cambiamento climatico dato che aiutano a gestire eventi acquatici estremi trattenendo le inondazioni e i picchi di tempesta costale e fornendo acqua durante la siccità. Al contrario, l’assorbimento delle terre umide o la riduzione di risorse idriche può causare il rilascio di elevato ammontare di carbone. Le terre umide sono anche importanti per il loro valore estetico e la bellezza, e sempre più persone le visitano per scopi educativi o turistici.

Proporzione di specie minacciate (raggruppate le categorie CR, EN. e VU) per gruppo tassonomico –Fonte MWO, IUCN

Figura 1: Proporzione di specie minacciate (raggruppate le categorie CR, EN. e VU) per gruppo tassonomico –Fonte MWO, IUCN4. Aree Marine Protette

4. Le Aree Marine Protette

Le Aree Marine Protette (MPAs, acronimo inglese) sono zone geograficamente distinte per le quali gli obiettivi di protezione sono definiti. Costituiscono un sistema connesso a livello globale per salvaguardare la biodiversità e mantenere la salute dell’ecosistema marino e la provvigione di servizi degli ecosistemi. Quasi 86 000 km² del Mediterraneo sono classificati come MPAs o sono considerati come siti Natura 2000. Dal 2016, solo il 3% del Mar Mediterraneo è stato protetto.

5. Inquinamento

L’inquinamento è il rilascio di sostanze dannose, come pesticidi e liquami, nell’ambiente. La biodiversità è minacciata da molti tipi di inquinamento, tra cui il rilascio di biossido di carbonio e altri gas sera nell’atmosfera, piogge acide e scarti chimici tossici (rilasciati in aria, suolo o acqua durante la manifattura, la coltura, le costruzioni, i processi estrattivi, i trasporti e altre attività). tutti i tipi di inquinamento (dell’aria, dell’acqua, del suono, sonoro) rappresentano una seria minaccia alla biodiversità.

Posizione dell'argomento nel programma scolastico:

Età11121314151617
Letteratura in lingua madre / straniera
Storia
Geografia
Matematica
Biologia / Geologia
Fisica / Chimica
Scienze Sociali / Economia / Diritto
Arte / Musica
Tecnologia / Informatica

Risorse:

Allegato: